Correzione (filiale) a papa Francesco: da 4 a 62

Non più 4 ma ben 62 firme per 7 Dubia al Santo Padre Francesco.

“Beatissimo Padre,

con profondo dolore, ma mossi dalla fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo, dall’amore alla Chiesa e al papato, e dalla devozione filiale verso di Lei, siamo costretti a rivolgerLe una correzione a causa della propagazione di alcune eresie sviluppatesi per mezzo dell’esortazione apostolica Amoris laetitia e mediante altre parole, atti e omissioni di Vostra Santità. Ci è consentito fare questa correzione in virtù della legge naturale, della legge di Cristo e della legge della Chiesa, tre cose che Vostra Santità è chiamato dalla divina Provvidenza a proteggere…”

Con queste parole inizia una dolorosa lettera, firmata da ben 62 Cattolici di cui 40 sono sacerdoti, clicca qui per il testo integrale,  indirizzata a Papa Francesco per tornare a chiedere chiarimenti sulla posizione dottrinale di un grave documento papale, che non ha precedenti nella storia della Santa Chiesa.

Tutti noi sappiamo, o dovremo sapere, che di fatto non è il Pontefice che si scrive da solo encicliche o esortazioni, questi Documenti vengono redatti da più mani poi il Pontefice decide per l’approvazione apportando la sua firma e ordinando la pubblicazione. Un lavoro di squadra apprezzabilissimo perché prevede così anche un lavoro collegiale, il Papa ascolta anche gli altri, invoca esperti del settore, ma la decisione finale è tutta sua.

Nel caso di Amoris Laetitia apparve subito che qualcosa non andava. I due precedenti Sinodi sulla Famiglia avevano già messo in guardia i veri “Custodi della Fede” per una gestione più equa e dottrinale del documento papale con la famosa Lettera  sui Dubia, ma sappiamo come è andata a finire, per ora, il Papa ha snobbato i 4 cardinali firmatari dei quali due sono deceduti recentemente. Per tutta risposta Papa Francesco ha firmato il Motu Proprio, clicca qui, che di fatto distrugge l’Istituto per la Famiglia, fondato da Giovanni Paolo II per difendere la Famiglia proprio da quelle eresie che il testo papale Amoris Laetita, invece, propaga in tutta superbia e attraverso l’imposizione della prassi ossia: non si vuole toccare la dottrina – si dice – ma di fatto la si cambia nella pastorale integrando in essa l’eresia.

Non sappiamo, e non possiamo prevedere, come reagirà Papa Francesco su questa ulteriore e accorata iniziativa, ma sappiamo come reagiranno i soliti bergogliosi, la squadra modernista sulla quale Bergoglio ha voluto fondare la redazione dei suoi testi, nomi noti all’interno della Chiesa a causa delle loro più disperate affermazioni eretiche. Persone queste che, protette dallo stesso Bergoglio, si accaniranno contro i firmatari accusandoli di scisma e di anti-papismo.

Sappiamo di non contare nulla nella Chiesa, sappiamo di essere nulla, sappiamo di non essere indispensabili e che la Santa Chiesa è ben protetta dallo Sposo e dal Cuore Immacolato di Maria, da San Michele Arcangelo, tuttavia sappiamo bene che nostro dovere è difendere la vera Fede anche a costo della propria vita, e di metterla in pratica nella nostra quotidianità. Per questo noi ci aggreghiamo ai cardinali firmatari dei Dubia, ci uniamo filialmente ai nuovi 62 firmatari, ci uniamo pregando per il Papa e soffrendo per la Chiesa assediata da questi parassiti dell’eresia Modernista denunciata per tempo da San Pio X ed oggi assoldati nella squadra bergogliosa attraverso Motu Propri e documenti papali atti a distruggere e a devastare la sana dottrina della Chiesa.

Nel nostro piccolo chiediamo a tutto il Clero, ma anche ai laici, di leggere con attenzione il n. 1650 del Catechismo della Chiesa Cattolica per comprendere la gravità delle scelte fatte da Bergoglio e che vanno nella direzione opposta:

1650 “Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (« Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio »: Mc 10,11-12), che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la Legge di Dio. Perciò essi non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo non possono esercitare certe responsabilità ecclesiali. La riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza non può essere accordata se non a coloro che si sono pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, e si sono impegnati a vivere in una completa continenza.”

La motivazione è palese, non è un Papa che ha deciso questo, ma la Legge divina, la fedeltà alla Parola di Gesù Cristo, mentre un papa oggi, Papa Francesco, sta imponendo a tutta la Chiesa la via opposta alla parola di Dio. Non è un caso se questo articolo del Catechismo è completamente assente in Amoris Laetitia. Fino al 2013 la Chiesa si esprimeva a seconda della parola di Gesù Cristo e per fedeltà a questa parola, da allora assistiamo ad un capovolgimento dell’interpretazione magisteriale su questa parola, assistiamo ad un pontificato che ha deciso di avanzare con nuove dottrine contro la Legge divina.

Con questo non ci si accusi di anti-papismo, la provocazione non regge ed è ridicola! Proprio perché amiamo il Papa (in quanto Vicario di Cristo e associato al ruolo petrino, e non certo riguardo alla figura personale di Bergoglio) chiediamo di applicare il n. 1650 del Catechismo della Chiesa Cattolica – senza se e senza ma –  al quale anche un Pontefice deve obbedire. Papa Francesco in una solita intervista del 25 novembre 2016 aveva affermato: «È bene essere criticato, a me piace questo, sempre. La vita è fatta anche di incomprensioni e di tensioni. E quando sono critiche che fanno crescere, le accetto, rispondo….», ebbene, auspichiamo di cuore che il Papa stesso accetti e risponda. Purtroppo tra il dire e il fare c’è di mezzo un abisso, e Papa Francesco non solo non risponde e non accetta la critica onesta e costruttiva, ma sta remando contro la Parola di Dio in materia dottrinale.

Ricordiamo che la dottrina non è stata inventata da un Pontefice del passato o dai capricci di qualcuno, ma dalla Parola di Dio che la Chiesa ha fissato attraverso Norme e dottrine che non possono essere modificate da nessuno, neppure da un Papa, anzi, il Papa deve essere il primo ad obbedire, un Papa può confermare gli altri nella Fede quando lui stesso si è convertito alla Parola di Dio magistralmente indottrinata dalla Chiesa.

Concludiamo con le parole profetiche di San Pio X che descrivono bene la situazione e ci confermano nella Veritas, parole oscurate dal sito Vaticano, che non troverete lì dentro«…che cos’è diventato il cattolicesimo… un tale fiume limpido e impetuoso è stato captato, nel suo corso, dai moderni nemici della Chiesa e d’ora innanzi forma solo un misero affluente del grande movimento di apostasia , organizzato, in tutti i paesi, per l’instaurazione di una Chiesa universale, che non avrà né dogmi, né regole per lo spirito, né freno per le passioni, e che, con il pretesto della libertà e della dignità umana, ristabilirebbe nel mondo, qualora potesse trionfare, il regno legale dell’astuzia e della forza… Abbiamo la convinzione che la questione sociale e la scienza sociale non sono nate ieri; che in ogni tempo la Chiesa e lo Stato, felicemente concertati, hanno suscitato a questo scopo organizzazioni feconde; che la Chiesa, che non ha mai tradito la felicità del popolo con alleanze compromissorie, non deve distaccarsi dal passato (..) infatti i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti…» (San Pio X – Lettera Notre charge apostolique – 25 agosto 1910).

Testo dalla Correctio Filialis in pdf (cliccare qui).

AGGIORNAMENTO GRAVE: LA CITTA’ DEL VATICANO BLOCCA IL SITO NEL QUALE SI PUO’ ACCEDERE PER FIRMARE LA PETIZIONE CONTRO LE 7 ERESIE DI QUESTO MAGISTERO, la notizia è dell’Ansa cliccare qui

La Segreteria per la comunicazione della Santa Sede ha bloccato l’accesso alla pagina web da cui si aderisce alla iniziativa che accusa il Papa di sette eresie, collegate a quanto scrive nella “Amoris laetitia”. Dai computer del Vaticano non si può più accedere alla pagina in questione, in nessuna lingua. Fuori dal Vaticano, invece, la pagina risulta raggiungibile

“L’accesso alla pagina web che state cercando di visitare è stato bloccato in accordo alle politiche si sicurezza istituzionali”. Da nessun computer del Vaticano, dunque, si potrebbe aderire alla petizione del sito http://www.correctiofilialis.org, che accusa papa Bergoglio di eresia, di modernismo e di troppo entusiasmo per Martin Lutero.

il sito per votare è questo: cliccare qui

 

2 pensieri riguardo “Correzione (filiale) a papa Francesco: da 4 a 62

  1. Anche Aldo Maria Valli scrive un bell’articolo di riflessione su questa nuova Lettera e conclude con una domanda dolorosa:
    “A causa delle sue idee, presentate con lealtà e ampiamente argomentate, il professor Seifert è stato defenestrato dall’arcivescovo di Granada dagli incarichi accademici che ricopriva. Ma ora, con la correzione filiale, siamo di fronte a una presa di posizione di decine di studiosi. Quelli che lavorano in istituzioni legate alla Chiesa cattolica saranno tutti allontanati?”
    http://www.aldomariavalli.it/2017/09/24/la-correzione-filiale-e-quella-valanga-innescata-da-amoris-laetitia/

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  2. ” Non più 4 ma ben 62 firme per 7 Dubia al Santo Padre Francesco.”
    Non è esatto, dai quattro a nessuno, perché i quattro erano cardinali, la correzione è laica, non c’è neanche una firma degli ultimi due, ne di qualche vescovo, che magari a parole fa delle belle conferenze, ma di fatti, neanche l’ombra, i firmatari sacerdoti o religiosi contano come i laici, non solo, la mancanza di qualche firma cardinalizia veicola il messaggio della non approvazione degli ultimi due cardinali.
    Quindi, la “Correzione” a papa Francesco non è avvenuta.

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